VITICOLTURA EROICA, MONTAGNA E TERRITORIO: UN LEGAME IMPRESCINDIBILE

Le storie della viticoltura eroica, gli uomini che la rendono una sfida quotidiana, i territori che accolgono sacrifici e innovazione, ma anche le prospettive per il futuro e l’impegno delle istituzioni: quello in Valle Camonica è stato un momento di confronto ma anche di dialogo e nuovo slancio per guardare avanti. 

Promosso dal Cervim (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) da Ersaf e da Regione Lombardia in collaborazione con il Consorzio Vini Igt Valcamonica e la Comunità Montana, il convegno che si è svolto al Centro Congressi di Boario Terme alla fine di aprile è stato un necessario e opportuno appuntamento con il mondo della viticoltura di montagna. Molti i nomi dei relatori presenti ad animare il dibattito, moderato da Roberto Gaudio del Cervim: il presidente del CTS del Cervim Diego Tomasi, i docenti universitari Lucio Brancadoro e Marco de Vecchi, esperti del settore e l’agronomo Ivan Elfi, che ha toccato non solo il tema della viticoltura eroica, ma anche quello su valorizzazione, etica ed estetica dei vini. E’ quindi seguita la tavola rotonda dedicata alle storie vitivinicole di sacrificio e passione, ma anche alle opportunità che riguardano la viticoltura eroica, attraverso le voci di esperti e istituzioni, come Filippo Gallinella, presidente Commissione Agricoltura alla Camera, Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Alessandro Fede Pellone, presidente di Ersaf, Stefano Celi, presidente del Cervim, Anna Giorgi docente di Unimont, Tino Tedeschi, presidente del Consorzio Igt Valcamonica e in collegamento il senatore Gianmarco Centinaio. Un’occasione fondamentale, dunque. Per discutere delle novità in campo normativo e istituzionale ma soprattutto delle future opportunità che gli enti e le realtà nazionali e regionali sono disposte a promuovere per sostenere questo settore della produzione vitivinicola più difficoltosa e impegnativa (per collocazione geografica, tipologia di terreni e microclimi, etc.) che viene chiamata non a caso “eroica”. E molti sono gli appuntamenti in programma che coinvolgono gli enti e le istituzioni presenti, disponibili a collaborare e interagire per proseguire insieme – ambito accademico, scientifico, associazionistico e istituzionale – in un percorso di reciproco sostegno e valorizzazione condivisa.

Eletta Flocchini

Giornalista e critica d’arte – Corriere della Sera